Mi Buenos Aires querido

 

Porta d’ingresso al Paese, capitale e città-stato, Buenos Aires è uno spazio metropolitano sconfinato, una delle due parti che, per i porteños (i suoi abitanti), compongono l’Argentina: la Capital, appunto, e tutto il resto del Paese. In questo gigantismo la città è cresciuta disordinatamente, fagocitando edifici e mode urbanistiche: così, case coloniali convivono accanto a chiese in stile italiano, viali madrileni con quartieri parigini, prati all’inglese con minareti e grattacieli newyorchesi.

E al centro ideale di questo bailamme un obelisco, come simbolo comune. L’anima di Buenos Aires va però cercata nei suoi barrios, ognuno con una storia propria. Come il quartiere Palermo, che abbraccia una zona vastissima: da una parte il polmone verde della città, con grandi parchi tra cui il giardino botanico, quello giapponese, il giardino zoologico; e dall’altra Palermo Vejo, la zona piùtrendy,con spazi molto sofisticati, bar e ristoranti very much expensive. Il nuovo, invece, è rappresentato dal quartiere di Porto Madero, ristrutturato e pieno di bar, ristoranti, e un ponte di Calatrava, dove i porteños festeggiano la notte. E poi ancora: iquartieri ebraici (Once e Villa Crespo), i quartiere arabi (Constitución e San Cristóbal), i quartieri spagnoli (Boedo-Almagro), il quartiere tedesco (Belgrano), quello coreano (Belgrano e Once) e l’ex quartiere genovese del Boca, occupato nel 1882 dagli operai genovesi che, dopo aver combattuto contro i padroni delle fabbriche, scrissero a Vittorio Emanuele per dirgli che il suo regno ora comprendeva un “quartiere americano, la Repubblica de la Boca”.

I luoghi da scoprire

Una Buenos Aires diversa è quella che si vede dal lungofiume (Avenida Costanera), molto frequentato da pescatori e amanti del footing. I comuni che si affacciano sul Río de la Plata, a nord del quartiere di Núñez, sono stati scelti dalla borghesia cittadina per le grandi aree verdi e gli esclusivi club e accolgono la Reserva Ecológica Costanera Sur: terreno di 350 ettari a ridosso del Río de la Plata. Inizialmente era adibito a complesso sportivo, ma dopo essere stato abbandonato, è diventato colonia di uccelli, roditori e piante del fiume. La riserva può essere visitata gratuitamente a piedi o in bicicletta (ingresso: Avenida Tristán Achaval Rodriguez 1550). Il percorso consigliato dura almeno 2 ore e con i binocoli noleggiati sul posto si fa birdwatching.

Gli eventi

Dire Buenos Aires è dire tango, e il principale festival dedicato al ballo nazionale si tiene tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. Gli spettacoli si svolgono in sale grandi e piccole in tutta la città. I porteños amano molto anche il cinema e durante il mese di aprile si tiene il Festival Internazionale del Cinema Indipendente, organizzato dal Ministero della Cultura della città. A metà maggio, poi, tocca ad Arte BA: mostre organizzate da centinaia di gallerie e istituzioni in tutta la città. Il 24 giugno, invece, Buenos Aires commemora l’anniversario della morte del ballerino di tango Carlos Gardel, con spettacoli ed eventi, mentre la tomba dell’artista, nel cimitero di Chacarita, è meta di pellegrinaggio per centinaia di fan. L’anno finisce con il Campeonato Abierto Argentino de Pato. Il pato è uno sport che ricorda una sorta di rugby, ma a cavallo. Un po’ meno popolare il polo, che ha la sua finale di stagione sempre in dicembre con il Campeonato Abierto Argentino de Polo.

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