Bolivia, toccando il cielo: La magia delle terre alte

Viaggio tra Bolivia e Cile, toccando il cielo: due viaggi che si incontrano nell’estremo angolo meridionale della Bolivia, fra i paesaggi straordinari delle terre alte. Il primo viaggio prevede la visita di preziose città coloniali come Sucre e Potosí, per finire con l’incanto dell’immenso lago Titicaca e la folla colorata dell’incredibile La Paz. Il secondo viaggio inizia e termina nell’estremo lembo settentrione del Cile, sempre attraversando parchi e deserti d’alta quota fra lagune, vulcani, saline e geyser che non finiranno di stupire chi è alla ricerca di una totale immersione nella natura.
Il tratto comune del percorso sull’altopiano boliviano si snoda a un’altitudine media di 3800 metri lungo l’antica via del sale, un tempo percorsa da lunghe carovane di lama con i loro carichi.

La vita qui non è molto cambiata nel corso dei secoli: piccole comunità indigene, raccolte intorno alle chiesette di adobe, sopravvivono con un’economia di sussistenza basata sull’allevamento dei lama, la coltivazione della quinoa e, non ultimo, il turismo d’avventura che ha recentemente scoperto questi straordinari deserti d’alta quota.

Sono luoghi estremi e solitari, l’aria è trasparente, il silenzio assoluto, la notte illuminata da milioni di stelle… Il paesaggio è quello stepposo della puna, con temperature notturne che scendono parecchio sotto lo zero e un forte vento che soffia a intervalli regolari a causa delle escursioni termiche fra giorno e notte.

Nella nostra estate è inverno in Bolivia, ma il clima è secco, i cieli tersi e il sole regala un piacevole tepore. La sera poi ci aspetta l’insperato comfort di piccoli hotel costruiti con le comunità indigene locali e perfettamente integrati nell’ambiente desertico o la magia di un hotel de sal, dove tutto, ma proprio tutto, è costruito con blocchi di sale, tavoli, sedie e letti compresi. In questa natura ostile alla vita sopravvivono radi cactus e la llareta, un arbusto simile a un lichene che costituisce il solo combustibile reperibile.

Dove scorre l’acqua di scioglimento dei nevai o vicino alle lagune, ciuffi gialli di paja brava sono sufficienti per la sopravvivenza di lama, alpaca e delle timide vigogne, un camelide selvatico fino a pochi anni fa a rischio d’estinzione. Non è raro avvistare volpi, qualche vizcaccia che saltella fra i massi e, con un po’ di fortuna, un condor solitario.

È nel Parque Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa che l’altopiano boliviano nasconde i suoi gioielli più preziosi: le splendide lagune dalle diverse sfumature e metamorfosi di colore, circondate da vulcani e popolate da migliaia di aristocratici fenicotteri. Tutto intorno paesaggi surreali come le Rocas de Salvador Dalí, formazioni rocciose improbabili come l’Arbol de Piedra e luoghi infernali come il Sol de Mañana, con fumarole, pozze di fango ribollenti e un penetrante odor di zolfo.

Poco più a nord si raggiunge l’abbagliante paesaggio lunare del salar più grande e più alto del mondo: un’immensa distesa di 12.000 chilometri quadrati di sale su cui i nostri fuoristrada corrono veloci. Quando piove la superficie di un bianco abbacinante si allaga, creando incredibili effetti ottici e riflettendo come in uno specchio il paesaggio circostante. In lontananza appaiono i profili del Volcan Tunupa e delle isole che punteggiano il salar,  anch’esse cime di antichi vulcani. La più bella è l’Isla Inkahuasi: ci godremo dall’alto delle sue rocce una vista spettacolare sulla superficie piatta del salar in contrasto con la verticalità dei cactus che hanno colonizzato l’isola.
Nelle saline vicine al villaggio di Colchani si lavora ancora con mezzi primitivi per tagliare il sale in blocchi regolari o  accoglierne lo strato superficiale in mucchi conici per poi raffinarlo. Proprio sotto questa crosta di sale potrebbe nascondersi L’Eldorado del terzo millennio: vi si trova infatti la metà delle riserve mondiali di litio, il componente principale delle batterie di nuova generazione per telefonini, computer portatili e, soprattutto, automobili elettriche. Se qui si concentrano le speranze dei boliviani e gli appetiti delle multinazionali, il magnifico e fragile ecosistema del salar  potrebbe però essere irreparabilmente rovinato.

Noi non possiamo che augurarci che lo sfruttamento delle risorse naturali non abbia un impatto devastante e che il turismo possa diventare una risorsa importante per preservare quest’area desolata e bellissima.

Un viaggio in BOLIVIA con Anna Maspero:  BOLIVIA MAGICA (Kel12)
Partenze 17 aprile e 4 settembre 2014

1° giorno – Partenza da Milano con volo Air Europa per Santa Cruz de la Sierra via Madrid.

2° giorno – Arrivo a Santa Cruz de la Sierra e proseguimento con il volo per Sucre, ideale

per iniziare ad acclimatarci prima di affrontare le elevate altitudini dell’altopiano.

3° giorno – Sucre, la capitale della Bolivia, una piacevole cittadina ricca di vestigia coloniali, chiese, conventi e musei.

4° giorno – La comunità indigena Jatun Yampara, per conoscerne le tradizioni e l’artigianato. Visita al mercato di Tarabuco, solo la domenica.

5° giorno – Trasferimento a Potosì, che con i suoi 4.067 metri è la città più alta del mondo.

6° giorno – Potosì, “tesoro d’Europa e tomba di schiavi”, affascinante e decadente, custodisce i migliori esempi di barocco andino.

7° giorno – Le miniere d’argento del Cerro Rico, simbolo e ragione stessa dell’esistenza della città. Proseguimento verso sud per raggiungere il Salar de Uyuni e il caratteristico Hotel Luna Salada.

8° giorno – Le saline di Colchani e l’estrazione del sale, la magica distesa lunare del Salar de Uyuni, l’Isola Incahuasi popolata di cactus giganti e le particolarissime formazioni delle Grotte Galaxias.

 9° giorno – Attraverso le Terre Alte nell’estremo sud della Bolivia: la Riserva Edoardo Avaroa con il fango ribollente del Sol de Mañana, la laguna Colorada e la Laguna Verde, il Deserto del Siloli con l’Arbol de Piedra.

10° giorno – Le lagune Honda, Chiarkota, Hedionda, Cañapa, le formazioni rocciose della Valle de las Rocas, i piccoli villaggi minerari e il cimitero dei treni alle porte di Uyuni.

 11° giorno – Volo per La Paz, città dall’incredibile topografia multilivello, dominata dall’Illimani.

12° giorno – La Paz: indigena e moderna, trafficata e viva. Il centro coloniale con le chiese e i musei, il mercato delle Streghe e la Valle della Luna.

 13° giorno – Crociera in catamarano sul Lago Titicaca verso l’Isola del Sole. Pernottamento a bordo.

14° giorno – L’Isola del Sole, il leggendario luogo di nascita dell’impero Inca. Passeggiate tra i terrazzamenti e le antiche rovine in un paesaggio idilliaco.

15° giorno – Il sito archeologico di Tiwanaku con resti di antichi palazzi, templi, monoliti e la famosa Porta del Sole. In serata trasferimento in aeroporto e volo per Santa Cruz de la Sierra.

 16° giorno – Partenza con il volo per Madrid.

17° giorno – Arrivo a Madrid e proseguimento per Milano.

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