Panama: a cavallo fra gli oceani!

Arcipelago di San Blas

Le Isole San Blas, sono un’arcipelago a sud est del paese verso il confine con la Colombia, gestito giuridicamente dall’etnia che lo abita da millenni. I Kuna gli ultimi dei  Caribe, che hanno conservato intatta la propria identità etnica e culturale. Un popolo dal fascino particolare, che è riuscito a mantenere un sistema economico basato sulla vendita delle noci di cocco e sulla pesca, con una lingua, costumi, cultura e tradizioni distinti da quelli del resto del Paese. E’ proprio grazie a loro e ai limiti che questi impongono al governo di Panama, se l’arcipelago è poco frequentato, commercializzato e cementato. Le isole sono circa 350 di cui pochissime abitate stabilmente ed altrettante poche adibite allo “spiattellamento” sotto il sole dei turisti.

Le più turistiche sono un gruppo di isole vicino a El Porvenir, isola grande ed abitata dai Kuna situata all’estremo nord dell’arcipelago. Le meno visitate e di conseguenza le più curiose e interessanti sono il gruppo di isole servite dall’aeroporto di Rio Sidra. Più si scende a sud, in direzione Colombia più sono vergini di turisti e belle. Ci si può arrivare in barca dalla costa, la quale si raggiunge in aereo con le compagnie Aeroperlas e Air Panama da Panama City. Le isole sono piccole, diciamo mezzo campo di calcio, e le abitazioni sono in bambù e foglie di palma, spartanissime, all’interno c’è solo il letto matrimoniale e niente altro. I pranzi sono cucinati e serviti dagli stessi Kuna, riso e pesce sono gli ingredienti principali. Ogni isola è circondata dalla barriera corallina, facile lo snorkeling. Ogni giorno per un pugno di dollari si viene accompagnati isole diverse per tutta la durata del giorno alla continua scoperta di nuovi angoli di paradiso.

Parco nazionale di Coiba

L’Isola di Coiba, con una superficie di circa 500 chilometri quadrati, è la più grande isola pacifica dell’America Centrale, e fa parte della provincia di Veraguas, nella porzione centro-occidentale della nazione panamense, nel golfo di Chiriqui. Insieme ad altre 37 isole, questo arcipelago forma il Parco Nazionale di Coiba che si estende per un totale di 2.701 kmq. E’ stato riconosciuto come patrimoni mondiale dell’UNESCO nel 2005. L’isola ha mantenuto intatto il suo patrimonio naturale, dapprima per la presenza di numerosi pirati che solcavano le sue acque, in seguito perchè venne trasformata ad isola-prigione, e quindi la sua fama divenne quella di luogo brutale che di fatto limitò l’accesso e lo sviluppo dell’isola nel secolo scorso. Grazie a ciò però circa l’80% delle risorse naturali delle isole sono rimaste intatte e gli ecosistemi così integri sono diventati un’importante risorsa da preservare e sfruttare dal punto di vista turistico. Il parco è gestito dalla “Autoridad Nacional del Ambiente, ANAM” l’autorità nazionale preposta alla conservazione dei beni naturali di Panama che ne consente l’accesso ad un limitato numero di tour operator che operano prevalentemente nel campo delle immersioni subacquee e la pesca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’isola presenta un territorio per lo più collinare, in gran parte ricoperto da foresta tropicale vergine, attraversata da fiumi che drenano le acque delle piogge verso l’oceano. La giungla inoltre è ricca di vita, soprattutto scimmie, cervi, opossum, pipistrelli, papagalli e aquile marine. Circondata dall’oceano Isla Coiba presenta anche spiagge incantate, su cui nidificano quattro tipi diversi di tartarughe tra cui anche le grandi tartarughe liuto. Contrariamente al nord, la parte meridionale è rimasta praticamente intatta dall’azione dell’uomo. Trovandosi sul lato più aperto verso l’oceano offre fantastiche onde e vaste spiagge incontaminate. E’ dunque senza ombra di dubbio la zona preferita dei surfisti, che vogliono scappare dalle folle della vicina Santa Catalina.

Panama city

Panama City è assolutamente la città più cosmopolita di tutto il Centro America ed è chiamata dagli abitanti del luogo la Miami del Sud per i numerosi grattacieli presenti nella parte nuova della città. Ma Panama city non è solo grattacieli, vanta anche una interessantissima zona antica chiamata Casco Viejo in cui si può passeggiare circondati da vecchie chiese e piazze suggestive che ricordano in qualche modo La Habana. Casco Viejo è stata rivalutata moltissimo negli ultimi anni e da area molto pericolosa adesso è una delle preferite dai viaggiatori, anche se è sempre bene “stare all’occhio” ed evitare di ostentare oggetti di valore o camere e videocamere da paparazzo incallito !!

Panama City si estende per 20km sulla costa del pacifico, dal canale alle rovine di Panama Viejo, è piuttosto grande e per andare da un’area all’altra della città bisogna prendere un autobus o un taxi. Il canale appunto, è una delle opere di ingegneria più importanti del mondo, e una metà imperdibile per tutti coloro che visitano Panama. Il Lago Gatun, le cui acque hanno un ruolo fondamentale per il funzionamento della via interoceanica, è stato per molti decenni il lago artificiale più grande del mondo. Il sistema di chiuse, che permette alle navi di superare un dislivello di 26 m, evitando in tal modo la circumnavigazione dell’America meridionale, è stato la struttura di cemento armato più imponente mai costruita.

 

Una curiosa storia nonchè un ‘must’ da acquistare

Il cappello di Panama!!

Nato intorno al 1825, alla fine del secolo XIX, inizio del secolo XX, divenne moda e simbolo di buon gusto ed eleganza.
Il nome Panama gli fu attribuito ai tempi dell’inizio dei lavori per lo scavo del canale omonimo (1881-1914), dai tecnici e dagli ingegneri americani. La svolta il cappello la ebbe quando anche il presidente americano Theodore Roosevelt, promotore della costruzione del Canale di Panama, lo indossò in occasione di una visita ai cantieri. Da quel giorno il cappello veniva indossato da praticamente tutti gli operai che lo utilizzavano per coprirsi dal caldo sole e in seguito venne introdotto anche negli stati Uniti e in Europa come simbolo di avventura e di temerarietà !!

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